mercoledì 18 giugno 2008

Domenech è il miglior amico dell’Italia

Gli italiani non impressionano ma la Francia è messa ancora peggio e a passare è la squadra di Donadoni


Adesso a Didier Deschamps la panchina della Francia non dovrebbe togliergliela nessuno: dopo l’eliminazione subita dalla Grecia a Euro 2004, sembrava essere lui il successore di Jacques Santini, ma è stato superato al fotofinish dal ct dell’Under 21 Raymond Domenech anche perché il capitano della Francia campione del Mondo nel 1998 e campione d’Europa nel 2000 era considerato ancora troppo giovane per diventare commissario tecnico, nonostante avesse raggiunto pochi mesi prima una storica finale di Champions League con il Monaco. Adesso invece i disastri combinati da Domenech ad Euro 2008 sembrano troppi ed evidenti per permettere al tecnico 56enne di rimanere alla guida dei Bleus e seconda logica il suo successore dovrebbe essere proprio Deschamps, che è rimasto libero anche nel corso di quest’estate nonostante qualche interessamento nei suoi confronti e che è rimasto fermo dall’estate del 2007, dopo aver allenato per una stagione la Juventus. L’Italia e l’Europeo potrebbero quindi essere il punto di addio e di ritorno per Deschamps, visto che l’ex mediano lasciò la Nazionale proprio dopo la finale dell’Europeo del 2000 contro gli Azzurri e proprio gli italiani potrebbero avergli liberato il posto, dopo aver inflitto un 2-0 alla stranita Nazionale di Domenech, un mezzo disastro tecnico anche se coinvolta in una serie di sventure abbastanza importanti: gli infortuni, infatti, hanno privato i Bleus di Patrick Vieira, hanno lasciato in campo un Thierry Henry più che a mezzo servizio e hanno tolto di mezzo anche la stella Franck Ribery dopo appena 10 minuti dell’incontro contro l’Italia, tanto per far capire ai francesi che non era proprio giornata. Le altre due grandi sciagure sono rappresentate dall’arbitro Lubos Michel, che c’ha tenuto subito ad incanalare la partita verso il senso italico dando un cartellino rosso davvero troppo pesante ad Abidal dopo aver concesso anche il calcio di rigore all’Italia, e proprio Raymond Domenech, che ha optato per delle scelte davvero disastrose per la sua squadra e ha dato una grande mano a Roberto Donadoni, davvero miracolato per questa qualificazione, visto che in questi Europei le sue scelte non sono state molto migliori di quelle del suo collega francese. Nonostante tutti gli episodi favorevoli e aver giocato quasi tutto il match in superiorità numerica, l’Italia non ha certo impressionato, non trovando modo migliore di segnare se non su rigore dubbio e per una punizione da 30 metri deviata dalla barriera, non dando mai una dimostrazione di superiorità contro una squadra visibilmente smarrita e concedendo il pallino del gioco ai francesi per tutto l’inizio di secondo tempo, fin quando la dea fortuna non è di nuovo scesa al Letzigrund di Zurigo per concedere il raddoppio agli italiani. La qualificazione arriva anche per il suicidio sportivo della Romania a Berna, dopo quattro giorni di pressante e insopportabile campagna mediatica a parlare 24 ore su 24, in tutte le televisioni e radio del presunto “biscotto”: neppure nella Cina della dittatura si fanno campagne mediatiche di questo tipo, ma evidentemente far ragionare la gente di testa propria in Italia non è visto di buon occhio e allora è meglio “imporre” le idee, anche nello sport (sempre che in Italia possa ancora essere considerato così). Cosa ha cambiato Calciopoli nel calcio e nell’informazione sportiva italiana? Niente, le persone ricevono sempre idee distorte ma che fanno piacere a tutti, meno a chi cerca di ragionare di testa sua. Perché è bello parlare di congiura arbitrale se Ovrebo annulla un gol a Toni contro la Romania, molto meno ammettere qualcosa quando Michel ha una condotta di gara eccessivamente protettiva verso gli Azzurri.

Dopo aver giocato le prime due partite con il 4-2-3-1, la Francia ritorna al suo 4-2-2-2 che vede Govou e Ribery partire alle spalle della coppia Henry-Benzema. Per il resto, Domenech presenta un paio di novità nella linea difensiva con Clerc a prendere il posto di Sagnol e Abidal a prendere quello di Thuram al centro della difesa. Se Domenech ha grande disordine mentale nelle formazioni mandate in campo, ancora peggio è la situazione di Roberto Donadoni, che presenta la sua Italia con tanti cambi: il modulo rimane il 4-3-1-2 e vede Perrotta alle spalle delle due punte Cassano e Toni, con il centravanti del Bayern Monaco che viene affiancato dal terzo giocatore diverso in tre partite, dopo Di Natale e Del Piero.

La Francia sembra iniziare discretamente e in modo aggressivo, cercando le combinazioni tra gli elementi offensivi, mentre l’Italia punta a chiudere gli spazi e a lanciare lungo per Luca Toni.

Questo schema funziona al 4’ minuto ma per un erroraccio di Abidal, il quale interviene di testa in modo disastroso e lancia rimbalzare il pallone addosso a Toni, che vince il rimpallo e si trova solo davanti a Coupet ma conclude malissimo e manda largo il pallone.

La partita della Francia viene rovinata al 10’, quando Ribery rincorre Zambrotta e fa fallo, provocandosi un brutto problema al tendine d’Achille che lo costringe a chiedere la sostituzione: i Bleus perdono la loro stella, che viene sostituita da Samir Nasri.

Un minuto dopo l’Italia sfiora il vantaggio: corner da sinistra, Panucci di libera di Clerc e colpisce di testa, ma sulla linea è ben appostato Makelele che salva sulla linea.

La partita è molto tesa ma tecnicamente è di bassissimo livello, nonostante di fronte ci siano le due finaliste dell’ultimo Mondiale. La Francia subisce lo shock dell’infortunio di Ribery e di fatto esce dal campo, rischiando tantissimo in difesa dove la coppia Gallas-Abidal si fa infilare sempre centralmente da Luca Toni, il quale poi davanti alla porta riesce a sbagliare di tutto, giocando una partita davvero disastrosa. Al suo fianco non fa certo meglio Antonio Cassano, sempre in ombra e mai autore di una giocata degna di nota. La Francia invece vede durare sempre troppo poco i propri possessi offensivi, con Thierry Henry che conferma di essere in un periodo più che grigio della propria carriera e con Sidney Govou che sbaglia una mole impressionante di palloni: senza Ribery questa squadra diventa ancora più prevedibile del solito.

L’Italia però non appare superiore e per andare in vantaggio sfrutta al 25’ l’ennesimo buco centrale di Gallas e Abidal che permette a Toni di andarsene da solo in area, l’attaccante del Bayern Monaco incespica un po’ da solo, da dietro arriva Abidal che tenta l’intervento disperato e lo aiuta nella caduta e per l’arbitro è calcio di rigore: il penalty si può dare perché un minimo danno procurato sull’attaccante italiano c’è, ma la decisione di Michel di estrarre anche il cartellino rosso ad Abidal è davvero troppo azzardata, perché è vero che quella per Toni era una chiara occasione da gol, ma è anche vero che per espellere così un giocatore deve esserci un contatto chiaro ed evidente e in questo caso non c’è assolutamente, tanto che potrebbero esserci pure dubbi sull’assegnazione del rigore. Dal dischetto va Pirlo che non ha problemi a battere Coupet e realizzare la rete dello 0-1.

La partita va in netta discesa per l’Italia, anche perché Raymond Domenech dimostra di aver bevuto troppo e decide di affrontare la partita in inferiorità numerica inserendo Boumsong al centro della difesa: già questa è una decisione da galera per l’allenatore francese, ma la cosa peggiore è che ad uscire dal campo è proprio Samir Nasri, entrato da soli 15 minuti. La decisione è davvero folle, anche perché in questo modo rischia di bruciare psicologicamente un calciatore giovane per colpe neanche sue. Adesso la Francia si dispone con una specie di 4-4-1 con Henry unica punta e Benzema più defilato.

Ma in questa fase a spingere è l’Italia, anche se lo fa con troppa approssimazione e senza un vero gioco preciso, tranne le poche volte in cui Pirlo riesce a salire in cattedra (cosa non facilissima per lui che viene utilizzato in una strana posizione di interno sinistro di un centrocampo a 3, quando il centrocampista del Milan è un vero playmaker). La Francia invece esce dal campo e appare inerme.

Al 28’ prova a svegliarsi dal sonno Antonio Cassano, che mette dentro un cross che Toni devia con uno strano avvitamento di tacco, mandando il pallone fuori di un nulla. Dopo aver sbagliato tantissimo davanti alla porta in questi Europei, per poco il centravanti del Bayern Monaco non trova il gol nel modo più incredibile possibile.

Toni torna a sbagliare due minuti dopo, quando il solito Govou perde malamente palla sulla trequarti difensiva, Grosso recupera e verticalizza in qualche modo per il centravanti italiano che da buona posizione spreca ancora e manda largo.

Uno dei pochi a raggiungere la sufficienza nella Francia è l’umile Jeremy Toulalan, che al 34’ verticalizza bene da centrocampo e trova aperta la difesa centrale dell’Italia, che nonostante si trovi in vantaggio di un gol e di uomo rischia con un posizionamento davvero inguardabile: Henry prova ad approfittarne andando via a Chiellini e calciando con il destro ad incrociare, mandando il pallone fuori di poco.

La più grande occasione per il raddoppio italiano arriva al 44’, con una punizione dal limite dell’area e leggermente defilata sulla destra che Grosso calcia con il sinistro basso a cercare l’angolo del portiere: il tiro è molto preciso e finisce sul palo anche per la deviazione di Gregory Coupet.

Nella ripresa si vedono ulteriormente i limiti dell’Italia, che concede campo ad una squadra già morta e per poco non la fa rientrare in partita, permettendogli di manovrare in zona offensiva: se solo la Francia avesse avuto giocatori più incisivi in attacco, avrebbe avuto la grande chance di riprendere gli avversari proprio per il loro atteggiamento sbagliato.

L’occasione migliore per il pareggio arriva al 50’ e parte ancora dai piedi di Toulalan che crossa dalla fascia destra, Zambrotta riesce a fermare in tackle il possibile tiro di Henry ma al limite dell’area Benzema ha grandissimo spazio per la conclusione, perché nessuno dell’Italia lo va a contrastare, quasi come se fosse la squadra di Donadoni a giocare con un uomo in meno: il centravanti del Lione prova la conclusione al volo ma manda alto il pallone.

La partita è molto brutta e per chiuderla l’Italia si affida ancora all’aiuto divino, segno che i miracoli di due anni fa non sono ancora passati del tutto: al 62’ De Rossi batte una punizione da 30 metri, Henry in barriera ci mette il piede e devia spiazzando l’incolpevole Coupet, per la rete dello 0-2 che chiude tutti i giochi.

Nonostante tutti gli spazi offensivi, infatti, l’Italia non è capace di creare altre occasioni limpide e l’ultima chance da qui a fine match è al 74’, quando Benzema trova il gran destro a giro dal limite dell’area, con palla diretta all’angolino ma con Buffon che vola a deviare in corner con un grande intervento.

Di fatto, tutta la mezz’ora finale vede due squadre ferme, segno evidente di una partita insoddisfacente dove s’è vista una Francia disastrosa e un’Italia che dal canto suo non arriva neanche alla sufficienza, nonostante la vittoria: tutto ciò è evidenziato dalle prestazioni dei 22 giocatori in campo, visto che (a parte i due portieri) nessuno ha una performance che possa essere considerata al di sopra della sufficienza.

L’Italia ottiene quindi il passaggio ai quarti di finale con un vero e proprio miracolo, ma nel prossimo turno servirà una prestazione più decente per non cadere contro la Spagna, con la squadra di Aragones che però deve essere capace di tener lontane le mille paure che ogni volta vengono fuori quando c’è da giocare un turno ad eliminazione diretta.

La Francia esce malamente, arrivando pure all’ultimo posto del girone: adesso i Bleus dovranno sicuramente rifondare la squadra, lasciando via tutti i “vecchi” della rosa e puntando sui vari giovani di talento che come sempre crescono nei vari settori giovanili francesi. Il primo biennio del post-Zidane, però, finisce davvero in modo inglorioso.


Francia-Italia 0-2

Francia (4-2-2-2): Coupet 6,5 – Clerc 4 Gallas 4,5 Abidal 3 Evra 4 – Toulalan 6 Makelele 5 – Govou 3 (66’ Anelka 5) Ribery sv (10’ Nasri sv; 26’ Boumsong 5,5) – Benzema 5,5 Henry 4,5

In panchina: Mandanda, Frey, Vieira, Malouda, Thuram, Squillaci, Gomis, Sagnol, Diarra
Commissario tecnico: Raymond Domenech 1

Italia (4-3-1-2): Buffon 6,5 – Zambrotta 6 Panucci 5 Chiellini 5,5 Grosso 6 – Gattuso 5 (82’ Aquilani sv) De Rossi 6 Pirlo 6 (55’ Ambrosini 6) – Perrotta 5 – Toni 4 Cassano 4

In panchina: Amelia, De Sanctis, Gamberini, Barzagli, Del Piero, Di Natale, Borriello, Quagliarella, Materazzi
Commissario tecnico: Roberto Donadoni 5

Arbitro: Lubos Michel (Slovacchia) 2

Gol: 25’ rigore Pirlo, 62’ De Rossi
Ammoniti: Evra, Govou, Henry, Boumsong (F), Chiellini, Pirlo, Gattuso (I)
Espulso: 24’ Abidal (F)


Classifica Gruppo C:

Olanda 9 (+6)
Italia 4 (-1)
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Romania 2 (=)
Francia 1 (5)

Olanda vince il Girone C
Italia qualificata ai quarti di finale

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