giovedì 12 giugno 2008

Portogallo fa rima con spettacolo: i lusitani si qualificano per i quarti

Cristiano Ronaldo e Deco deliziano la platea in una partita bellissima, anche per merito di un’arcigna Repubblica Ceca



Tra le grandi squadre del calcio europeo ormai stabilmente c’è anche il Portogallo, merito del proprio ct Felipe Scolari che ha ormai fatto fare un buon salto di qualità alla sua squadra da quando (nel 2002) s’è seduto sulla panchina dei lusitani, ottenendo anche risultati di tutto rilievo come la finale ottenuta agli Europei del 2004 (con la scioccante sconfitta subita dalla Grecia in una competizione organizzata proprio dai lusitani) e la semifinale ottenuta nei Mondiali del 2006. Al Portogallo manca l’ultimo salto di qualità, quello più importante, quello che porta alla vittoria di una grande competizione e si potrebbe anche pensare che questa sia la volta giusta, perché i lusitani giocano un calcio di ottimo livello e in questo modo hanno già raggiunto i quarti di finale di Euro 2008: adesso il bello deve venire, con Scolari che ha a disposizione fuoriclasse di livello massimo, come quel Cristiano Ronaldo che sempre più conferma di essere il miglior calciatore del mondo, come quel Deco che ha ritrovano la vena migliore con la maglia della Nazionale, dopo due annate molto cupe al Barcellona. Il 3-1 inflitto alla Repubblica Ceca non è arrivato facilmente, ma ha espresso tutta la forza di questa squadra, che ha qualche difetto (qualche lacuna difensiva che per poco permetteva ai cechi di trovare il pareggio) ma che quando ha il pallone tra i piedi regala diversi minuti di gioco eccelso, di grande qualità tecnica e ottimo anche sul piano estetico. Allora, dopo l’Olanda del primo tempo contro l’Italia, sembra che anche le Nazionali stiano tornando a proporre un calcio divertente e bello da vedere, un netto passo avanti rispetto alle ultime tre grandi competizioni (i Mondali 2002 e 2006 e gli Europei 2004) in cui questo è accaduto troppo raramente. La qualificazione ai quarti di finale arriva nello stesso giorno in cui viene ufficializzato il futuro di Felipe Scolari, che sarà lontano dal Portogallo e precisamente allo Stamford Bridge, sulla panchina del Chelsea vicecampione d’Europa. In Inghilterra, il tecnico brasiliano ritroverà diversi giocatori della Nazionale portoghese, da Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira che già c’erano e che probabilmente saranno confermati, a Josè Bosingwa che il Chelsea ha acquistato proprio quest’estate. La Repubblica Ceca ha paradossalmente mostrato un gioco migliore rispetto a quello che l’aveva portata a battere la Svizzera nel match d’esordio, ma la superiorità del Portogallo è apparso evidente e non è bastato il buon dinamismo dei centrocampisti a limitare quei momenti di dominio che la squadra di Karel Bruckner ha dovuto soffrire. La squadra ceca ha meccanismi di gioco ben oliati e sarebbe stato decisamente utile avere un elemento di ottima qualità come Tomas Rosicky a dare brillantezza al gioco e magari maggiori appoggi per l’unica punta, che in alcune fasi di gioco viene lasciata sola a sé stessa.

La Repubblica Ceca conferma il suo solito 4-1-4-1 ma cambia due uomini rispetto al match d’esordio contro la Svizzera, inserendo Milan Baros come unica punta al posto di Jan Koller e puntando su Matejovsky come interno di centrocampo al posto di Jarolim. Modulo e uomini già affiatati vengono proposti dal Portogallo, che conferma la stessa formazione del primo match, con il modulo di partenza che è nuovamente il 4-3-3 con Deco ad alternarsi tra il ruolo di interno di centrocampo e quello di trequartista. L’unica vera novità è quindi lo spostamento di Cristiano Ronaldo sulla fascia sinistra, con Simao che così si sposta sulla corsia destra.

Inizio del match è subito a buon ritmo, soprattutto per merito della Repubblica Ceca che attacca con velocità una volta recuperato il pallone, mentre il Portogallo ragiona maggiormente per poi tentare l’accelerazione fulminea.

Accelerazione che arriva all’8’ minuto e che porta i lusitani in vantaggio: grandissimo triangolo negli ultimi metri con Deco che va via con un movimento in verticale e poi tocca sul breve, Cristiano Ronaldo prolunga bene di prima per Nuno Gomes che gli ritorna subito palla con un gran tocco di esterno ancora di prima che manda in bambola Rozehnal, il quale viene sorpreso e non arriva all’intervento non riuscendo ad intercettare un pallone che smarca Cristiano Ronaldo solo davanti al portiere. Cech esce sulla trequarti della propria area di rigore e riesce ad intercettare il tentativo di dribbling del giocatore avversario con un tuffo sui suoi piedi, ma il pallone arriva a Deco che ha davanti la porta spalancata, Cech tenta un nuovo intervento disperato ma il fantasista del Barcellona riesce a resistere e piazza perfettamente in porta, rendendo vano anche il tentativo di salvataggio sulla linea di Jankulovski, realizzando la rete dello 0-1. Davvero pregevole la triangolazione che ha aperto la difesa ceca e per una volta sul mancato intervento di Rozehnal ci sono diverse attenuanti, tutte derivanti dalla qualità della giocata nata dall’asse Cristiano Ronaldo-Nuno Gomes.

La Repubblica Ceca risponde bene e mette in difficoltà la difesa avversaria grazie ad i continui movimenti ed inserimenti dei due interni Polak e Matejovsky, molto continui nel primo tempo. L’elemento probabilmente fondamentale nella crescita di qualità di gioco della squadra di Bruckner rispetto al match d’esordio è nato dalla prestazione di Jaroslav Plasil, il quale riesce ad esprimere tutto il suo dinamismo e dà fastidio a Bosingwa con i suoi movimenti a tagliare verso il centro.

Questa buona fase permette alla Repubblica Ceca di trovare il pareggio su calcio piazzato, al 17’ minuto: corner da destra battuto da Plasil, al centro Sionko si libera di Petit e in tuffo trova un colpo di testa davvero imparabile verso l’angolo più lontano, realizzando la rete dell’1-1 e rimettendo in partita la squadra ceca anche sul piano del risultato.

Il match è davvero acceso e le due squadre si affrontano a ritmi alti, con il Portogallo che tiene maggiormente palla ma che riesce sempre a giocare con buona rapidità, attaccando così continuamente la difesa avversaria: i grandi meriti per questo ce li ha sempre Deco, che tocca una serie impressionanti di palloni (a fine partita si conteranno ben 73 passaggi totali del talentino del Barcellona), la maggior parte dei quali scaricati verso i compagni in maniera illuminante, con servizi non banali.

Oltretutto, pur non essendo un velocista, Deco macina chilometri su chilometri, muovendosi sempre molto come al 24’, quando riceve palla sulla sinistra, si accentra in orizzontale saltando un uomo per poi calciare in maniera pericolosissima dal limite dell’area, trovando un tiro con velenosa traiettoria ad uscire che termina largo davvero di poco.

Passa appena un minuto e Cristiano Ronaldo trova un break centrale che gli permette di provare il tiro da lontano, la traiettoria non è molto angolata e Cech è sicuro nella presa.

Nel finale di primo tempo il Portogallo ha un’evidente superiorità a centrocampo e domina lo scenario, con Deco e Cristiano Ronaldo che trovano sempre il modo di rendersi pericolosi, il primo con un lavoro di ricamo di una pulizia sublime, il secondo con un tipo di gioco forse più vistoso fatto di continue accelerazioni che mandano in netta difficoltà Zdenek Grygera, autore di un primo tempo davvero pessimo perché spesso si trova a fronteggiare anche Paulo Ferreira che avanza in appoggio al compagno. La Repubblica Ceca soffre molto la pressione senza pause del Portogallo e si difende con i denti, non riuscendo più a ripartire in contropiede, anche perché in avanti sembra mancare in fase di conclusione, con Baros che si muove molto ma che come sempre finisce per essere troppo fumoso, anche quando riesce a superare il velocità un paio di difensori avversari per poi perdersi da solo in un bicchier d’acqua: è sempre molto strano l’atteggiamento del giocatore del Portsmouth, che a sprazzi sembra quasi non avere il dna dell’attaccante.

Al 42’ è ancora Cristiano Ronaldo protagonista quando recupera palla e non ci pensa su per sparare il sinistro potentissimo dalla distanza, ma Cech è sempre molto attento e riesce ad opporsi alla respinta.

Nonostante la superiorità evidente in tutta la seconda metà del primo tempo, il Portogallo non riesce a tornare negli spogliatoi in vantaggio e questo è un aspetto su cui Scolari deve riflettere per perfezionare la sua squadra, che (a parte il gol) ha avuto occasioni soltanto con tiri dalla distanza: Nuno Gomes deve sempre lavorare molto spalle alla porta ma spesso viene ignorato dai compagni, mentre Simao Sabrosa appare decisamente il più spento degli elementi offensivi portoghesi, non riuscendo mai a trovare uno spunto personale degno di nota.

Dopo la pausa, la Repubblica Ceca sembra difendersi con più calma per ripartire meglio in contropiede, soprattutto grazie alla velocità di Sionko sulla destra.

Al 53’ il Portogallo è pericoloso nonostante una combinazione non riuscita al limite dell’area con Simao che sbaglia il tocco per un compagno, Ujfalusi però si addormenta sul pallone e se lo fa strappare da Nuno Gomes, che così può calciare da buona posizione ma lo fa troppo centralmente, permettendo a Cech la facile presa alta.

Al 58’ Deco è ancora strepitoso riuscendo a passare in mezzo a due avversario per poi vedere lo spazio per Simao e servirlo con un delizioso esterno: Simao, però, non angola bene la sua conclusione a tu per tu con Cech e permette al portiere di respingere di piede, commettendo un nuovo errore nel suo match opaco.

La difesa della Repubblica Ceca soffre molto perché fatica a trovare le giuste posizioni in mezzo al campo e spesso commette dei grossi errori individuali, come quelli che appartengono particolarmente al dna di Rozehnal. In questo modo, il Portogallo ritrova continuità in attacco e torna a macinare gioco in maniera brillante.

Su calcio da fermo, però, la Repubblica Ceca mette i brividi a Ricardo: corner da destra, sul primo palo Ujfalusi colpisce bene ma sul secondo palo Baros manca la deviazione a porta vuota e la palla esce sul fondo.

Un minuto dopo il Portogallo torna in vantaggio con un’azione molto astuta: la difesa della Repubblica Ceca, infatti, si fa sorprendere su una punizione battuta velocemente sulla destra per Deco, il quale d’esterno tocca in orizzontale in area di rigore per Cristiano Ronaldo che di prima spara una botta radente ad incrociare, prendendo anche il tempo all’incolpevole Cech e realizzando in bello stile la rete dell’1-2. Anche con la maglia della propria Nazionale, quindi, Cristiano Ronaldo ritrova le buone abitudini realizzative. E’ impressionante la qualità offensiva portoghese, con la squadra di Scolari che proprio per questo avrebbe dovuto però segnare diversi minuti prima.

Al 68’ Bruckner decide di togliere Matejovsky (decisamente spento nella ripresa) per inserire Vlcek, il quale si piazza a destra a fare l’esterno con attitudine offensiva, con Sionko che passa sulla sinistra e Plasil a fare l’interno di centrocampo: la Repubblica Ceca crea diversi importanti pericoli potenziali, anche perché Ricardo appare sempre molto incerto in uscita, confermando come grosso punto debole della Nazionale portoghese.

Al 73’ la Repubblica Ceca dà anche maggior peso offensivo, inserendo Koller al posto di Galasek e passando al 4-4-2. La squadra di Bruckner ci prova con volontà ma anche con tanta confusione, anche perché in avanti Baros ne combina di tutti i colori, togliendo anche una grande palla gol a Sionko per anticiparlo di testa e sprecare una grossa occasione. La difesa del Portogallo non può contare della grande sicurezza data dal proprio portiere, ma lo stesso Pepe in alcune occasioni ci mette del suo facendosi trovare fuori posizione.

Il Portogallo soffre quest’assalto finale e appare in difficoltà dopo aver dominato in lungo e in largo la partita e all’83’ la Repubblica Ceca ha la più grande occasione per tentare di pareggiare il match: Plasil serve Vlcek sulla destra, il quale trova lo spazio per il cross ben calibrato, al centro dell’area nessuno marca Sionko (anche in questo caso Pepe ha colpe evidenti) che di testa ha la grande occasione per colpire, ma non è altissimo di statura e arriva a colpire con la parte alta della fronte, non riuscendo a dare così grande angolo al proprio colpo di testa e permettendo a Ricardo di alzare in corner. Il Portogallo, però, rischia di pagare la dormita difensiva.

Il Portogallo riesce a porre fine alla sofferenza al 91’, realizzando ancora una volta in modo astuto: Pepe guadagna punizione in difesa e Deco la batte immediatamente servendo intelligentemente Cristiano Ronaldo sulla profondità, il fuoriclasse del Manchester United parte in posizione regolare e approfitta della difesa ferma per guadagnare una decina di metri sugli avversari e quando si trova solo davanti a Cech tocca in orizzontale sul breve per Quaresma, il quale deve soltanto appoggiare e festeggiare la rete dell’1-3 che chiude definitivamente i conti.

E’ un Portogallo che diverte sicuramente sul piano estetico e qualitativo, ma che deve migliorare qualcosa in fase difensiva per non rischiare di non vincere delle partite dominate in modo così netto, come accaduto contro la squadra ceca. I lusitani strappano così il pass per il prossimo turno assicurandosi già il primo posto del girone, che potranno così chiudere con una sgambata contro la Svizzera, in un match che mette in palio soltanto il prestigio visto che anche gli elvetici non hanno più nulla da chiedere a questi Europei, essendo già eliminati.

La Repubblica Ceca esce dal campo con la sensazione di aver giocato comunque una buona partita e di potersi giocare ad armi pari la qualificazione contro la Turchia, in quello che è diventato un vero e proprio spareggio: la squadra ceca e quella turca, infatti, sono in perfetta parità in classifica anche per quanto riguarda differenza reti e gol segnati e (naturalmente) andrebbero ai quarti di finale in caso di vittoria, mentre in caso di pareggio il regolamento della Uefa prevede addirittura la sequenza dei calci di rigore da battere dopo il 90’ minuto. Infatti, essendo in parità i primi 5 criteri regolamentari (tra cui anche i punti negli scontri diretti visto che questo caso può verificarsi solo con un pareggio), il regolamento prevede che qualora le squadre in totale parità in classifica fossero anche di fronte nella terza giornata del girone, risolverebbero la questione proprio con i calci di rigore, mentre in caso di incontro precedente (alla prima o alla seconda giornata) ci sarebbe stato da affrontare dei calcoli abbastanza complicati, cominciando dalla media dei punti ottenuta nei gironi di qualificazione ai Mondiali del 2006 e agli Europei del 2008, mentre in caso di nuova parità si sarebbero calcolati i punti fair play relativi a questo girone e successivamente il sorteggio come ultimo parametro, con un regolamento davvero complesso e controverso. Comunque sia, in tutto ciò l’importante è capire che quello tra Repubblica Ceca e Turchia sarà un vero spareggio, che potrebbe regalare anche l’appendice dei calci di rigore per assegnare un posto ai quarti di finale.


Repubblica Ceca-Portogallo 1-3

Repubblica Ceca (4-1-4-1): Cech 6,5 – Grygera 4,5 Ujfalusi 6 Rozehnal 5 Jankulovski 6 – Galasek 5 (73’ Koller sv) – Sionko 6,5 Matejovsky 5,5 (68’ Vlcek 6,5) Polak 6 Plasil 7 (85’ Jarolim sv) – Baros 4

In panchina: Blazek, Zitka, Kovac, Fenin, Sverkos, Pospech, Kadlec, Sivok, Skacel
Commissario tecnico: Karel Bruckner 6

Portogallo (4-3-3): Ricardo 5 – Bosingwa 6 Pepe 5 Ricardo Carvalho 6,5 Paulo Ferreira 6 – Joao Moutinho 6 (74’ Fernando Meira sv) Petit 6,5 Deco 8,5 – Simao 5 (80’ Quaresma 6,5) Nuno Gomes 6,5 (79’ Hugo Almeida sv) Cristiano Ronaldo 8,5

In panchina: Nuno, Rui Patricio, Bruno Alves, Raul Meireles, Miguel, Jorge Ribeiro, Miguel Veloso, Nani, Helder Postiga
Commissario tecnico: Luiz Felipe Scolari 7

Arbitro: Kyros Vassaras (Grecia) 6

Gol: 8’ Deco (P), 17’ Sionko (RC), 63’ Cristiano Ronaldo (P), 91’ Quaresma (P)
Ammoniti: Polak (RC), Bosingwa (P)

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