sabato 14 giugno 2008

L’errore di Mutu dal dischetto tiene in piedi un barlume di speranza per l’Italia

La Romania sembra trasformata rispetto al match d’esordio e convince molto contro degli Azzurri senza gioco, in un 1-1 che alla fine sta stretto all'undici di Piturca



Dopo aver bloccato la Francia, la Romania si ripete in meglio giocando una signora partita contro l’Italia e meritando pienamente l’1-1 incassato: probabilmente, i giocatori di qualità degli Azzurri ha permesso loro di creare un maggior numero di occasioni, ma le occasioni più clamorose sono state proprio della squadra di Victor Piturca, convincente in quasi tutti i settori di gioco. Se contro la Francia aveva giocato soltanto in zona difensiva senza creare mai nulla in attacco (e senza tirare mai in porta), la Romania ha mostrato a tutti di saper anche giocare a calcio, sfruttando le mille difficoltà difensive italiane per mettere in serio pericolo la loro posizione a questi Europei: in caso di sconfitta, infatti, l’Italia sarebbe già stata eliminata dopo due partite e il pallone per estrometterla definitivamente dalla competizione ce l’ha avuto sui piedi Adrian Mutu, che dal dischetto ha calciato malissimo e ha permesso a Gianluigi Buffon (al solito unico pilastro rimasto in piedi in un’impalcatura italiana decisamente traballante) di respingere e di tenere in piedi un minimo spiraglio per ottenere una qualificazione ai quarti di finale. Qualificazione che, a questo punto, l’Italia non merita assolutamente perché, dopo esser stata abbattuta dall’Olanda, si ci aspettava una prova di ben altro spessore: di fatto, però, l’Italia ha convinto soltanto negli ultimi 10 minuti, ma poi s’è sfilacciata, puntando su azioni sempre approssimative e mostrando un’incredibile mancanza di organizzazione. Confrontando il tipo di gioco di Italia e Olanda si intravede una differenza sostanziale proprio per il tipo di organizzazione delle due squadre ed è inutile che Roberto Donadoni si appigli al solito piagnisteo italiano, visto che quando le cose vanno male la colpa è sempre degli arbitri, come se i Mondiali del 2006 non furono vinti anche per l’invenzione dell’arbitro Medina Cantalejo che assegnò un assurdo rigore agli Azzurri contro l’Australia: le scusanti non reggono, perché una Nazionale che vorrebbe essere all’altezza di quella di due anni fa deve battere la Romania sempre e comunque ed invece questa squadra avrebbe rischiato (e forse meritato) di perderci. Puntare soltanto sulle iniziative personali, sui centimetri del solito lottatore indomabile Luca Toni e sulle mischie è troppo poco per essere convincenti: il colmo è che dopo due anni di vari punzecchiamenti con i francesi e tra Donadoni e Domenech (davvero uno peggio dell’altro in questo), sia Francia che Italia rischiano pesantemente di salutare l’Europeo già da girone iniziale e di farlo insieme sullo stesso terreno di gioco. Nessuno sceneggiatore avrebbe potuto pensare ad un finale più incolore per un biennio davvero troppo avvelenato, ma anche in questo caso forse è giusto così: forse in questo modo Francia e Italia riusciranno a farsi un bagno di umiltà e pensare più al campo che a dare degli “imbecilli” agli avversari (parole usate da qualche componente della rosa italiana verso il ct francese). Adesso, però, il match point è nelle mani della Romania che, contro un’Olanda che probabilmente non giocherà con il coltello tra i denti (e giustamente visto che potrebbe estromettere due squadre che nonostante tutto potrebbero essere pericolose nel prosieguo del torneo), deve scendere in campo concentrata, fare lo stesso gioco mostrato contro l’Italia e non farsi prendere il “braccino” (come dicono per i tennisti) e sfruttare la grande chance per emergere in un girone in cui tutti la davano per spacciata: e, per come ha giocato la Romania in questo secondo match, sarebbe davvero giusto così.

Dopo la pessima prestazione contro l’Olanda, l’Italia si presenta in campo con ben 5 cambi di formazione e con un modulo diverso: dopo aver giocato tutto il biennio con il 4-3-2-1, alla prima batosta Donadoni cambia tutto e passa ad un 4-3-1-2 che era stato provato raramente e che quindi regala un gioco più approssimativo e questo è un altro pesante errore del ct italiano. In attacco, Luca Toni viene affiancato da Del Piero. La Romania risponde cambiando leggermente modulo per pungere di più in avanti: dopo il 4-5-1 di lunedì scorso, infatti, Piturca decide di tenere Mutu in posizione più avanzata, giocando con un vero 4-4-2.

Proprio questa posizione più avanzata e più da attaccante di Adrian Mutu regala una curiosa variante tattica nella Romania, visto che l’esterno sinistro a centrocampo in questo modo diventa Chivu, ma il giocatore nell’Inter stringe molto al centro in marcatura (anche perché l’Italia non ha un vero esterno a destra e la posizione di interno destro viene presa da Pirlo, altra scelta poco comprensibile di Donadoni) e il terzino Rat finisce ad avere il compito di spingere su tutta la fascia. Piturca in questo modo cerca di non lasciare totalmente isolata la punta Daniel Niculae, ma la sua Romania inizia male il match e si fa schiacciare troppo all’indietro, soffrendo la pressione di un Italia che non convince per le funzioni di gioco che Donadoni ha dato ai centrocampisti: infatti, a parte per la spinta di Grosso sulla sinistra che rimane costante per tutto il primo tempo, il gioco italiano passa soltanto per vie centrali anche perché lì convergono tutti i centrocampisti, con Camoranesi che deve fare il trequartista e si allarga leggermente e Perrotta che parte da interno sinistro ma che deve inserirsi in area di rigore, sempre però per vie centrali. Gli altri due centrocampisti, Pirlo e De Rossi, hanno il compito di costruire il gioco e di alternarsi in regia: tutto ciò da una manovra poco fluida e troppo approssimativa alla squadra.

La squadra italiana finisce per essere ficcante solo nei primi 10 minuti, creando una buona chance al 9’: azione confusa in area di rigore su lancio di Camoranesi con Tamas che interviene male e di fatto cerca solo il corpo a corpo con Del Piero, la palla è ripresa da Perrotta che va al cross morbido, Del Piero non riesce a deviare di testa e alle sue spalle interviene invece Tamas che per poco non fa autogol, mandando il pallone sull’esterno della rete.

A questo punto però la Romania comincia ad uscire e a manovrare con tranquillità e razionalità in fase offensiva, con azioni decisamente migliori sul piano estetico rispetto a quelle italiane: con un appoggio migliore in avanti, Daniel Niculae riesce ad entrare meglio in partita rispetto al match contro la Francia, così come sulla destra è buono il continuo dinamismo di Florentin Petre.

Al 15’ allora i rumeni si rendono pericolosi con un bel contropiede che trova spazio in difesa per il brutto posizionamento di Zambrotta: Mutu ha spazio per entrare in area e calcia verso il secondo palo, ma Buffon è attentissimo e respinge. Questo è il primo tiro in porta della Romania in questi Europei, visto che contro la Francia questa particolare statistica non era stata smossa dalla squadra di Piturca.

La partita sembra abbastanza aperta: Grosso spinge molto sulla sua corsia e al 17’ mette dentro un cross morbido, sul secondo palo Toni non riesce a schiacciare di testa e manda alto da posizione ravvicinata.

Un minuto dopo la Romania ha una punizione da circa 30 metri: sembra una follia quella di Tamas di provare da lì la conclusione contro un portiere come Buffon ma invece la botta rasoterra è insidiosissima e pure ben angolata e Buffon deve impegnarsi molto nel respingerla.

Al 20’ minuto arriva la clamorosa occasione per la Romania per quantificare una bella prova con il meritato vantaggio: punizione leggermente defilata sulla destra battuta da Chivu, Daniel Niculae manca la deviazione bassa di testa ma alle sue spalla tocca il suo marcatore che è Panucci, il quale devia il pallone di tocco e manda fuoricausa Buffon, ma l’Italia si salva con grande fortuna perché il pallone va a sbattere sul palo.

Sulla respinta, terribile scontro sulla trequarti tra Rat e Radoi, che vanno entrambi incontro al pallone e si colpiscono testa contro testa: ha nettamente la peggio Radoi che dopo 5 minuti di cure lascia il posto a Nicolae Dica. Le condizioni del difensore (all’occorrenza mediano) della Steaua Bucarest sembrano preoccupanti, perché c’è il rischio che debba addirittura operarsi all’occhio.

E’ un duro colpo per la Romania che sembra anche pagare psicologicamente e che rischia al 27’: l’Italia gioca tutta al centro ma le cose migliori le fa le poche volte che allarga il gioco, come in quest’occasione quando ad allargarsi è Camoranesi che crossa al centro per Toni, il quale non riesce a dare forza al colpo di testa e il portiere controlla il pallone che esce fuori di poco.

La squadra di Piturca però gioca molto bene in avanti e un minuto dopo costruisce un buon tiro dalla distanza: Codrea serve s’esterno Rat che spara una conclusione bassa da lontano che manda il pallone a sfiorare il palo.

La fase centrale di questo primo tempo è nettamente favorevole alla Romania che attacca bene sia con azioni manovrate che in contropiede e che adesso dopo l’ingresso di Dica gioca con un 4-1-4-1 che vede il neo entrato in posizione di interno sinistro, Chivu a fare il mediano davanti alla difesa e Mutu ad alternarsi con Daniel Niculae nelle posizioni di esterno sinistro e di unica punta.

Dopo la netta sofferenza, l’Italia prova a caricarsi e spinge negli ultimi minuti del primo tempo: corner da destra di Del Piero, sul secondo palo Toni si stacca e colpisce di testa, Lobont però vola e devia in corner con un gran intervento plastico.

Al secondo minuto di recupero Toni riesce a trovare il gol ma il guardalinee annulla per fuorigioco, non accorgendosi che Dica era salito in ritardo ed era ancora dietro la punta del Bayern Monaco al momento del lancio di Pirlo.

Nella ripresa, Piturca decide di lasciare Mutu stabile sulla sinistra per puntare un Zambrotta in costante affanno. Dopo un bel primo tempo, questa ripresa parte sottoritmo.

A dare la fiammata ci pensa proprio Zambrotta ma in negativo, visto che al 55’ il terzino vede arrivare nella sua zona un lancio lungo e cerca il retropassaggio di testa, il suo tentativo però è cortissimo e accende Mutu che solissimo in area non può sbagliare e manda il pallone sotto la traversa nonostante il tentativo disperato di Buffon, realizzando la rete dello 0-1. Davvero da kamikaze l’intervento di Zambrotta che conferma così la giornataccia (non la prima in questi Europei) della difesa italiana.

La gioia per la Romania dura solo un minuto perché la squadra di Piturca difende malissimo su un corner da sinistra, Chiellini è libero di fare la sponda di testa e all’interno dell’area piccola Tamas sbaglia l’intervento e va a vuoto, per Panucci è un gioco da ragazzi appoggiare in rete il pallone da pochi passi e ridare speranza all’Italia con la rete dell’1-1.

Donadoni prova a dare più spinta offensiva con cambi disperati, come quello del 58’ quando fa uscire dal campo Perrotta per inserire Cassano, il quale va a fare l’esterno sinistro in un 4-4-2 che vede Camoranesi a destra, ma anche in questo caso i due esterni stringono troppo verso il centro e non allargano mai la difesa della Romania, la quale si chiude a riccio e riesce sempre ad avere la meglio. L’Italia quindi cerca di attaccare con continuità ma non ha quel gioco fluido che servirebbe per prendere ritmo e finisce per cercare sempre la palla alta per Toni, che ancora una volta non riesce a segnare ma che ancora una volta deve sobbarcarsi un lavoro immane, da solo in mezzo ai difensori avversari. Inoltre, la difesa italiana continua a soffrire maledettamente i contropiede della Romania, che riesce sempre ad incunearsi bene ma che a volte spreca buone occasioni per mancanza di lucidità al tiro. Nella Romania però è davvero eccellente il lavoro di Chivu davanti alla difesa in entrambe le fasi di gioco.

In oltre mezz’ora di tentativi per trovare il gol della vittoria, l’Italia crea la miseria di un’occasione al 75’: su palla alta ancora Toni riesce a lottare e a fare la sponda ravvicinata per De Rossi, il quale non fa scendere il pallone nonostante lo spazio che ha davanti ma cerca il colpo di testa che non può essere molto potente e che trova molto attento Lobont.

La grande occasione per vincere la partita ce l’ha ancora la Romania, che meriterebbe forse la vittoria per l’atteggiamento avuto in campo ma che non meriterebbe il calcio di rigore dell’81’, visto che il fallo di Panucci su Daniel Niculae segnalato dall’arbitro è abbastanza veniale e non meritevole della massima punizione: dal dischetto va Mutu che calcia troppo centralmente, Buffon battezza un angolo e va sulla sua sinistra ma poi con la mano di richiamo riesce a parare e a tenere in vita l’ultimo barlume di speranza per l’Italia.

Adesso la squadra di Donadoni deve affrontare la Francia ma le speranze di qualificazione sembrano essere poche: l’Italia dovrebbe infatti vincere il proprio match e sperare che l’Olanda non perda contro la Romania, tenendo in vita una Nazionale (o Italia o Francia) abbastanza pericolosa per i turni successivi, mentre all’Italia potrebbe anche bastare un pareggio con gol qualora la Romania vada a perdere contro gli Orange.

Ma i favori adesso sono clamorosamente per la Romania, che contro l’Olanda nel prossimo match non può sprecare un’occasione così ghiotta per andare ai quarti di finale: battere una Nazionale già qualificata e sicura del primo posto garantirebbe infatti la sicura qualificazione.


Italia-Romania 1-1

Italia (4-3-1-2): Buffon 7,5 – Zambrotta 4 Panucci 5,5 Chiellini 5 Grosso 6,5 – Pirlo 4 De Rossi 5 Perrotta 5 (58’ Cassano 5,5) – Camoranesi 4,5 – Toni 6 Del Piero 5 (77’ Quagliarella sv)

In panchina: Amelia, De Sanctis, Gamberini, Barzagli, Gattuso, Di Natale, Borriello, Aquilani, Materazzi
Commissario tecnico: Roberto Donadoni 4

Romania (4-4-2): Lobont 6,5 – Contra 6 Tamas 5 Goian 6,5 Rat 7 – Petre 6,5 (59’ Nicolita 5) Codrea 6 Radoi 6 (25’ Dica 6) Chivu 8 – Daniel Niculae 6,5 Mutu 6,5 (88’ Cocis sv)

In panchina: Popa, Stancioiu, Marica, Sapunaru, Ghionea, Moti, Marius Niculae, Cristea, Radu
Commissario tecnico: Victor Piturca 6,5

Arbitro: Tom Ovrebo (Norvegia) 5,5

Gol: 55’ Mutu (R), 56’ Panucci (I)
Ammoniti: Pirlo, De Rossi (I), Goian, Chivu, Mutu (R)


Classifica Gruppo C:

Olanda 6 (+6)
Romania 2 (=)
-----------------------------
Francia 1 (-3)
Italia 1 (-3)

Olanda già qualificata ai quarti di finale come vincente del girone

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