giovedì 5 giugno 2008

Le possibili formazioni titolari delle quattro Nazionali del girone D

Proviamo a leggere i possibili schieramenti e le eventuali tattiche di Grecia, Svezia, Spagna e Russia



GRECIA:

Schema tattico: Otto Rehhagel s’è fatto la fama del catenacciaro soprattutto dopo le incredibili vittorie ottenute con il Werder Brema (portato dalla Zweite Liga alla vittoria della Bundesliga) e con al Grecia agli ultimi Europei, ma in questa fase finale presenterà un 4-3-3. Non aspettatevi però un gioco spumeggiante, perché gli ellenici giocheranno con grande agonismo e sacrificio, provando a colpire il contropiede.

Difesa: Il portiere titolare è sempre il 36enne Nikopolidis, il quale dà sempre una discreta sicurezza nelle partite importanti e probabilmente lascerà la Nazionale a fine Europei. Abbastanza chiara l’impostazione titolare della difesa, che si basa su due terzini abbastanza bloccati come Seitaridis e Torosidis, con buone alternative in Vintra sulla destra e Spiropoulos (titolare nell’ultima amichevole) sulla sinistra. Abili nel gioco aereo sono i due centrali titolari, l’affidabile Sotiris Kyrgiakos e Traianos Dellas grandissimo protagonista quattro anni fa. Alle loro spalle la prima alternativa è Ioannis Goumas.

Centrocampo: Rehhagel si aspetta grande dinamismo nelle due fasi di gioco dai tre centrocampisti, in particolare dai due interni Katsouranis e Karagounis, mentre Angelos Basinas deve fare il frangiflutti davanti alla difesa e dare equilibrio alla squadra. Interessante alternativa di Basinas, da inserire magari nel corso della partita, è Tziolis, mentre potrebbe essere utile a centrocampo anche il jolly Torosidis.

Attacco: Rispetto a quattro anni fa, la Grecia può disporre di attaccanti di maggiore affidamento e Rehhagel ha deciso di puntare sul tridente, puntando tutto sulla capacità di sacrificio di queste punte. La stella della prima linea è sicuramente Theofanis Gekas, capocannoniere della Bundesliga con il Bochum nel 2007 (prima di passare al Bayer Leverkusen) e giocatore di grande mobilità, bravo e freddo anche sotto porta. Giocano in Bundesliga anche le altre due punte titolari, ovvero il generosissimo Amanatidis (prima punta nell’Eintracht Francoforte) e il giocatore che ha deciso la finale di quattro anni fa, ovvero Angelos Charisteas, reduce però da quattro stagioni negative e dalla retrocessione con il Norimberga ma che gode sempre della fiducia del proprio ct. Potrebbero trovare spazio e minuti anche Samaras e Salpingidis, mentre una carta da non sottovalutare è quella dell’esperto Liberopoulos.

Ecco allora il probabile undici titolare della Grecia:

(4-3-3)
Nikopolidis;
Seitaridis, Dellas, Kyrgiakos, Torosidis;
Katsouranis, Basinas, Karagounis;
Amanatidis, Charisteas, Gekas


SVEZIA:

Schema tattico: Lars Lagerback è ct della Nazionale svedese dal 2000 (dapprima assieme a Tommy Soderberg e poi come responsabile unico) e ha sempre proposto un 4-4-2 sempre molto simile, con due esterni molto offensivi e abili anche a tagliare verso il centro.

Difesa: Nonostante una stagione passata ad ammuffire sulla panchina del Manchester City, Andreas Isaksson non ha perso la fiducia di Lagerback e rimane il titolare della Svezia, coperta da una linea a 4 che dire esperta è poco: i titolari, infatti, dovrebbero essere i centrali Mellberg (classe ’77) e Hansson (classe ’76), oltre ai due terzini Mikael Nilsson (classe ’78) a sinistra (ma più naturale a giocare a destra) e Niclas Alexandersson (classe ’71) a destra. Quest’ultimo è l’elemento più “attaccabile” nell’undici titolare, visto che Dorsin spera ancora di scalzarlo, puntando soprattutto sul fatto di essere un terzino sinistro naturale, a differenza di Alexandersson che è nato come centrocampista: in caso di inserimento di Dorsin, sarebbe Nilsson a giocare sulla destra. Non esaltante la situazione al centro della difesa, dove Hansson non garantisce grandissima sicurezza ma è la soluzione migliore visto che il gigante Majstorovic garantisce grande impatto fisico ma è molto lento (un suo possibile duello con Fernando Torres sarebbe davvero da ko tecnico), mentre Granqvist è considerato il difensore più interessante della nuova generazione svedese ma ad inizio stagione è stato tragicomico nel Wigan, formando con Bramble una coppia centrale davvero da censurare ai deboli di cuore. Di certo, la Svezia non può limitarsi a difendere in questi Europei, vista la scarsa solidità della sua terza linea.

Centrocampo: Molto migliore la situazione in mediana, dove Linderoth può fare un buon filtro, mentre Kallstrom è un regista di grande qualità e finalmente è utilizzato nel suo ruolo naturale dal ct Lagerback, che invece lo utilizzava spesso sulla fascia sinistra. Proprio sulle due corsie la situazione è più buia: come titolare potrebbe spuntare a sorpresa Sebastian Larsson, reduce da una buona stagione in Premier League nel retrocesso Birmingham City e elemento con caratteristiche da regista di fascia, mentre i declinanti Ljungberg e Wilhelmsson si giocano l’altro posto da titolare, con quest’ultimo che è stato più utilizzato in amichevole e che sembra più apposto fisicamente, apparendo quindi in vantaggio sull’ex Arsenal.

Attacco: Dopo aver dato per l’ennesima volta l’addio alla Nazionale, Henrik Larsson ci ha ripensato nuovamente e con ogni probabilità sarà sempre lui il titolare al fianco di Zlatan Ibrahimovic, il quale però sembra in cattive condizioni di forza. L’attaccante dell’Inter è sempre un giocatore molto lunatico e che non dà mai grandi garanzie nei momenti decisivi (come confermano le sue prestazioni agli ultimi Mondiali e quelle in Champions League), ma Lagerback ha buone alternative in Markus Rosenberg (che ha chiuso bene la stagione con il Werder Brema) e Johan Elmander, elemento dal buon feeling con il gol.

Ecco allora il probabile undici titolare della Svezia:

(4-4-2)
Isaksson;
Alexandersson, Mellberg, Hansson, Nilsson;
Sebastian Larsson, Linderoth, Kallstrom, Wilhelmsson;
Henrik Larsson, Ibrahimovic


SPAGNA:

Schema tattico: Il dubbio maggiore di Aragones riguarda proprio lo schema tattico, ma sembra che il ct spagnolo stia un po’ rivedendo le proprie idee e sta pensando di preferire un 4-4-2 più concreto in fase offensiva ad un modulo con troppi registi in mezzo al campo.

Difesa: Le gerarchie sono già chiarissime nella difesa spagnola, con Iker Casillas che appare intoccabile tra i pali, Sergio Ramos a fornire la sua forza fisica e propulsiva sulla corsia di destra e Joan Capdevila che ormai ha convinto tutti e ha saputo guadagnarsi il posto da titolare sulla corsia mancina. Non esaltante la situazione al centro della difesa, dove Puyol garantisce una certa affidabilità nonostante sia reduce da una stagione non esaltante con il Barcellona, mentre molti dubbi provengono dalle ultime prestazioni di Carlos Marchena, davvero troppo in bambola per dare garanzie in vista degli Europei. L’alternativa più solida (e decisamente migliore) sarebbe quella di Raul Albiol, ma Aragones gli preferisce Marchena in una delle tante scelte controverse del ct spagnolo.

Centrocampo: Optando per lo schieramento a 4, Aragones è costretto a lasciare fuori uno dei probabili titolari e a sorpresa questo potrebbe essere Cesc Fabregas: il ct spagnolo, infatti, sembra orientato a preferirgli Xavi in posizione di regista, mentre per il catalano dell’Arsenal non ci sarebbe neppure spazio sulla corsia di destra, dove il favorito è Iniesta. Completano il settore centrale delle Furie Rosse l’affidabile Xabi Alonso, che giocherà con maggiori compiti di copertura rispetto a quelli che ha nel Liverpool, e il talentuoso David Silva sulla corsia di sinistra. Sembra destinato alla panchina anche Marcos Senna, reduce da una buonissima stagione con il Villarreal e utile sia in mediana (come vice Xabi Alonso) che sulla destra, magari come esterno tattico. Potrebbe trovare spazio sulla destra (probabilmente a partita in corso) anche Sergio Garcia, elemento di grande corsa ma che segna davvero pochissimo per essere un attaccante e che quest’anno è retrocesso con il Saragozza.

Attacco: Le opzioni offensive a disposizione di Aragones non sono tantissime (visto anche che Sergio Garcia sembra più utile per le fasce che non per un ruolo di seconda punta) ma sono di grandissima qualità, a partire da Fernando Torres che al Liverpool ha dimostrato una notevole personalità e che ha dimostrato di poter tenere sulle proprie spalle tutto il peso di un attacco, fattore che potrebbe risultare utile anche alla Spagna. In un modulo a due punte, la spalla del Niño sarà David Villa, reduce da un campionato sottotono al Valencia più per colpa di qualche allenatore che non per colpe personali e quindi garantisce lo stesso una certa qualità. La terza punta è Daniel Guiza, attaccante del Maiorca che ha vinto la classifica dei cannonieri nella Liga e che ha attirato l’interesse di squadre di tutta Europa ma che difficilmente troverà spazio dal primo minuto.

Ecco allora il probabile undici titolare della Spagna:

(4-4-2)
Casillas;
Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila;
Iniesta, Xavi, Xabi Alonso, David Silva;
Fernando Torres, David Villa

Possibile alternativa tattica: L’alternativa tattica di Aragones è di fatto un ritorno alle origini, ovvero il ritorno al 4-1-4-1 con Fernando Torres a fare l’unica punta, con l’innesto di Cesc Fabregas da titolare al posto di David Villa e l’arretramento di Xabi Alonso davanti alla difesa: con questo modulo c’è anche più probabilità per Sergio Garcia per trovare spazio e minuti. Questo sarebbe quindi l’eventuale schieramento:

(4-1-4-1)
Casillas;
Sergio Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila;
Xabi Alonso;
Iniesta, Xavi, Fabregas, David Silva;
Fernando Torres


RUSSIA:

Schema tattico: Guus Hiddink sembra intenzionato a schierare il classico 4-4-2, ma molto probabilmente dovrà fare a meno di alcuni elementi chiave nel corso degli Europei.

Difesa: Dopo aver giocato a 3 in qualche partita nel girone di qualificazione, Hiddink sembra ormai intenzionato a passare stabilmente alla difesa a 4, mutando così alcuni equilibri di formazione. L’unico sicuro del posto da titolare sembra essere Aleksandr Anyukov sulla corsia destra, mentre al centro della difesa Vasili Berezutski, il gemello Aleksei (più impiegato però sulla corsia mancina con la difesa a 4) e Ignashevich non sembrano più così certi del posto da titolare, con Kolodin e Shirokov che sembrano esser vicini a convincere Hiddink: l’olandese, però, alla fine dovrebbe affidarsi ad una coppia più collaudata, ovvero quella tra Vasili Berezutski. Sulla sinistra, invece, sembra probabile l’innesto di un giocatore più offensivo, ovvero Yuri Zhirkov che in realtà è un centrocampista naturale ma che potrebbe esser preferito ad Aleksei Berezutski.

Centrocampo: Sembrano più delineate le cose in mezzo al campo, dove l’unico dubbio appare sulla corsia mancina, qualora Zhirkov venga retrocesso in difesa: in un probabile 4-4-2 dovrebbe essere Bilyaletdinov a sacrificarsi sulla fascia, lui che in realtà è un trequartista ma che è un vero pupillo di Hiddink, il quale lo adatterà sugli esterni per non fargli perdere il posto da titolare. Per il resto, sembra più sicuro il posto per Bystrov sulla destra, così come per Semshov e Zyrianov in mezzo al campo, una coppia molto eterogenea, con Zyrianov che è addirittura nato come attaccante per poi retrocedere come centrocampista centrale.

Attacco: In condizioni normali, a questi Europei la coppia offensiva dello Zenit San Pietroburgo verrebbe trapiantata anche nella Nazionale russa, ma Andrei Arshavin paga un’espulsione stupida subita nell’ultimo match del girone di qualificazione contro l’Andorra e deve scontare due partite di squalifica, mentre Pogrebnyak ha subito un infortunio che lo tiene in pesante dubbio per tutta la fase finale. Hiddink allora deve reinventare l’attacco e potrebbe puntare su Pavlyuchenko (il sicario dell’Inghilterra nel gruppo di qualificazione) e Sychev, l’ex baby prodigio del calcio russo.

Ecco allora il probabile undici titolare della Russia:

(4-4-2)
Akinfeev;
Anyukov, Vitali Berezutski, Ignashevich, Zhirkov;
Bystrov, Semshov, Zyrianov, Bilyaletdinov;
Pavlyuchenko, Sychev

Possibile alternativa tattica: Le tante assenze in attacco, potrebbero costringere Hiddink a puntare ad un modulo più coperto, ovvero un 4-4-1-1 che vede Aleksei Berezutski riprendere il posto di terzino sinistro, Zhirkov salire nel proprio ruolo naturale di esterno di centrocampo e Bilyaletdinov a fare il trequartista alle spalle di un’unica punta. Questo sarebbe quindi l’eventuale schieramento:

(4-4-1-1)
Akinfeev;
Anyukov, Vitali Berezutski, Ignashevich, Aleksei Berezutski;
Bystrov, Semshov, Zyrianov, Zhirkov;
Bilyaletdinov;
Pavlyuchenko

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