giovedì 19 giugno 2008

La Russia strapazza la Svezia e Hiddink raggiunge l’ennesimo miracolo

I gol di Pavlyuchenko e dell’ottimo Arshavin lanciano ai quarti di finale i russi, che giocano un gran match



Per Guus Hiddink nessun miracolo è impossibile: l’ha mostrato diverse volte, l’ha confermato anche a questo Euro 2008, portando la Russia ai quarti di finale, dove ad attenderlo c’è la sua Olanda, squadra che ha anche allenato per quattro anni portandola al terzo posto nei Mondiali del 1998, eliminato in semifinale dal Brasile ai calci di rigore. E’ vero che i russi erano inseriti nel Gruppo D dove, a parte la Spagna, la qualità non regnava certo sovrana, ma sulla carta erano la squadra di minore qualità tra tutte le qualificate a questi Europei e, soprattutto, dovevano fare a meno della stella Andrei Arshavin per le prime due partite e del bomber Pogrebnyak per l’intero torneo: oltretutto, qualche voce dalla Russia parlava di un gruppo poco unito, situazione che avrebbe dovuto portare al fallimento la Nazionale. Invece, dopo il pessimo esordio contro la Spagna (un 4-1 anche più pesante di quello che gli uomini di Hiddink avrebbero meritato ma segno di una difesa disastrosa), il regalo del portiere Nikopolidis ha portato la vittoria sulla Grecia e ha permesso alla Russia di potersi giocare tutto nello scontro diretto contro la Svezia, a cui sarebbe bastato anche un pareggio per via di una migliore differenza reti. Proprio nel momento decisivo, la squadra di Hiddink ha mostrato la prova migliore, con una solidità decisamente migliore a centrocampo e con Arshavin tornato ad illuminare il gioco e a dare quella imprevedibilità che nei primi due match era mancata. Dallo scioglimento dell’Unione Europea, questa Nazionale non era più riuscita a raggiungere grandi risultati, arrivando al massimo a due partecipazioni ai Mondiali (1994 e 2002) e altre due agli Europei (1996 e 2004), ma in tutte queste occasioni la fase a gironi non era stata superata e ci voleva proprio un ct capace come Hiddink per portare questa Nazionale al superamento del primo turno, per giunta dopo essersi qualificata a questi Europei a spese di una grande Nazionale come l’Inghilterra, grazie soprattutto al suicidio di Wembley, quando i Tre Leoni avrebbero dovuto pareggiare contro la Croazia per accedere agli Europei ma si sono fatti sconfiggere, regalando ai russi una insperata qualificazione. Ma questa Nazionale non è soltanto figlia di un miracolo ma ha anche dei buoni giocatori, come la punta di movimento Roman Pavlyuchenko, che in questo match è riuscito anche a vedere la porta, o come Yuri Zhirkov, elemento infaticabile sulla fascia sinistra. Sul piano del gioco, la Svezia è stata completamente spazzata via: l’era di Lars Lagerback dovrebbe trovare così una logica conclusione, perché è troppo evidente come questo ct non riesca più a rinnovare la squadra né negli uomini né nel gioco. Il centrocampo ha troppa poca creatività per reggere a questi livelli, mentre la squadra soffre anche l’assenza di elementi giovani che avrebbero potuto dare un po’ di vitalità ad una Nazionale che invece appare già pronta per i tornei geriatrici: i giocatori d’esperienza possono essere utili per dare un equilibrio alla squadra e allo spogliatoio, ma una quantità così alta di ultratrentenni (ben 10 nella rosa dei convocati, quasi tutti usati costantemente nella formazione di Lagerback) finisce per rischiare di non avere più nulla da dire in un torneo di questo tipo, come puntualmente accaduto. Oltretutto, puntare soltanto sulla qualità di Zlatan Ibrahimovic (arrivato come sempre acciaccato all’appuntamento) è un altro sintomo di una squadra povera di idee e a cui non è bastato puntare sulla solidità per avere la meglio su una Russia più vivace e decisamente meritevole della qualificazione.

La Russia scende in campo con un 4-2-3-1 molto dinamico, in cui Semak si piazza costantemente davanti alla difesa, mentre l’altro mediano Semshov svolge anche compiti offensivi. L’innesto più importante è però quello di Arshavin nel ruolo di trequartista, a completare con Zyrianov e Bilyaletdinov una linea a tre alle spalle dell’unica punta Pavlyuchenko. La Svezia risponde con il solito 4-4-2 e confermando la stessa formazione che ha affrontato la Spagna, con Elmander di nuovo a sacrificarsi sulla fascia destra e Ibrahimovic confermato da titolare nonostante una condizione fisica non esaltante.

L’inizio di gara è abbastanza equilibrato ma si nota subito come la difesa della Svezia soffra molto sulle incursioni della Russia, brava ad inserirsi con i centrocampisti sia centralmente che lateralmente e a prendere in velocità i due centrali piuttosto lenti, in particolare Petter Hansson. Col passare dei minuti è proprio la squadra di Hiddink a prendere il sopravvento a centrocampo e ad apparire decisamente più in palla degli avversari, giocando anche un buon calcio e attaccando con grande continuità: si fa apprezzare molto la grande dinamicità di Yuri Zhirkov sulla fascia sinistra, sempre molto pungente nelle sue incursioni laterali partendo da lontano, mentre davanti a lui meno incisivo è Bilyaletdinov, il quale ha difficoltà ad entrare nel vivo del match. La Svezia è troppo statica e schematica nel proprio gioco e si affida soltanto ad Ibrahimovic per creare qualcosa, ma il centravanti dell’Inter è ancora in cattive condizioni e non riuscirà mai ad incidere, perdendo anche un gran numero di palloni.

In questo inizio, la Russia sembra attaccare con pazienza e cercare il momento giusto per pungere, tentando così diversi tiri da lontano ma senza creare nessuna vera occasione, fino al 21’ minuto: corner da destra battuto lungo a spiovere verso il limite dell’area, da dove Zhirkov tenta il tiro al volo trovando una grande coordinazione e calciando con precisione, mandando il pallone a sfiorare il palo. E’ la prima vera occasione del match.

E’ molto buona la spinta dei due terzini della Russia, anche quella di Anyukov sulla destra, con il 25enne che magari ha una minore qualità rispetto a Zhirkov ma gioca con grande umiltà ed efficacia, diventando decisivo nell’azione che al 24’ sblocca il match: Arshavin va in appoggio e verticalizza per Zyrianov, che largo sulla destra tocca basso verso l’area di rigore, dove s’inserisce a tutta velocità Anyukov. Il terzino apre la difesa con il suo movimento e di prima fa scorrere il pallone al centro per Pavlyuchenko, il quale calcia ancora di prima angolando benissimo il destro rasoterra e battendo l’incolpevole Isaksson, realizzando la rete dell’1-0. Vantaggio assolutamente meritato per una Russia che aveva proposto un buon calcio e che trova il gol con una bella azione.

Il gol finisce per aumentare l’entusiasmo della squadra russa, che così aumenta il proprio dinamismo e si rende ancora pericolosa al 26’: Hansson rinvia male un cross da sinistra, in posizione centrale riprende palla Zyrianov e tocca di prima per Bilyaletdinov aprendo un buon spazio per il tiro all’altezza della linea dell’area di rigore, ma il giocatore della Lokomotiv Mosca scivola al momento della conclusione e manda largo.

L’unica vera reazione della Svezia arriva al 27’ con una grande giocata di Henrik Larsson: cross dalla trequarti di Nilsson verso l’area di rigore, dove Kolodin marca Henrik Larsson lasciandogli troppo spazio e l’attaccante riesce con un difficile avvitamento a deviare il pallone verso la porta, trovando l’incrocio dei pali a negargli un gran gol. E’ l’unico spunto della partita di Henrik Larsson, davvero poco appoggiato da tutti i compagni.

E’ sempre più evidente la supremazia a centrocampo di una Russia che gioca meglio degli avversari, grazie anche alla qualità di Andrei Arshavin, autore di un ottimo primo tempo muovendosi su tutto il fronte d’attacco e rendendosi sempre molto vivo in fase di appoggio per i compagni. La Svezia invece ha una qualità bassissima, visto che cerca sempre il lancio lungo per le combinazioni isolate tra Ibrahimovic e Henrik Larsson, con soltanto qualche movimento di Ljungberg ad andare a supporto, ma l’esterno del West Ham manca della giusta efficacia ormai da diverse stagioni ed è la brutta copia del grande giocatore ammirato per tanti anni all’Arsenal. A centrocampo è ancora una volta inutile la grande corsa di Daniel Andersson, che però non è vivo né in fase di copertura né tantomeno nella creazione di gioco, finendo per muoversi sempre a vuoto.

La Russia gioca sempre nel fronte offensivo e al 36’ va vicinissima al meritato raddoppio: Ibrahimovic perde palla sulla trequarti difensiva e il rimpallo fa finire il pallone sulla destra dove c’è Arshavin che tocca in area per Bilyaletdinov, il quale ancora una volta pasticcia in fase di tiro ed è troppo lento per caricarsi, per poi (una volta chiuso) andare a servire sul breve Pavlyuchenko, che tenta il piatto destro preciso e batte Isaksson ma trova il palo a negargli la doppietta. Sulla respinta arriva il colpo di testa di Zyrianov ma Isaksson è attento e devia in corner. Ancora una volta la difesa della Svezia non riesce a porre un freno alle incursioni degli avversari.

Dopo il corner susseguente, Zhirkov tenta un’altra botta da lontano con conclusione ancora molto precisa e angolata e Isaksson si impegna a tuffarsi sulla sua destra e deviare in corner.

Negli ultimi 5 minuti di primo tempo la Svezia riesce a riprendere campo e attacca con discreta continuità, creandosi una buona occasione proprio al 45’: Ibrahimovic vince un rimpallo e Svensson riesce ad inserirsi troppo facilmente sul versante sinistro dell’area di rigore, ma al momento del tiro viene chiuso bene dall’uscita di Akinfeev.

In avvio di ripresa la Russia trova il raddoppio, precisamente al 50’: tutto nasce da una punizione della Svezia da zona difensiva battuta lunghissima in avanti, Zhirkov riesce a recuperare palla in difesa e poi si lancia in avanti senza palla, ricevendo il lancio di Bilyaletdinov che premia perfettamente il suo inserimento in contropiede sulla sinistra. Zhirkov così riesce ad entrare in area di rigore, tocca in orizzontale per Arshavin che in scivolata riesce a deviare bene verso la porta e a trovare l’angolo destro, battendo Isaksson per la rete del 2-0. Davvero straordinario il contropiede portato avanti dall’ottimo Zhirkov, il migliore in campo in questo match.

La Svezia adesso si riversa nella metà campo offensiva ma è ancora troppo lenta e poco qualitativa nella manovra, mostrando sempre gli stessi limiti: Ibrahimovic, inoltre, continua a fare poco nonostante sia sempre cercato dai compagni e questo anche perché la guardia che Ignashevich crea è molto buona.

Al 66’ Hiddink decide di togliere un Bilyaletdinov molto discontinuo ed entra Saenko, il quale va a fare l’esterno destro a centrocampo, con Zyrianov a cambiare fascia e a giostrare sulla corsia mancina.

Passa appena un minuto e nella nuova posizione Zyrianov trova un lancio per Pavlyuchenko, il quale si inserisce in mezzo a due difensori avversari in contropiede e va a puntare la porta ma Stoor lo ferma trattenendolo ripetutamente al limite dell’area, per poi andare al retropassaggio kamikaze che per poco non prende in contropiede Isaksson, che deve intervenire con i piedi per deviare il pallone in corner ed evitare l’autogol: il fallo di Stoor, però, andava segnalato e il difensore meritava anche l’espulsione per come aveva fermato irregolarmente una chiara occasione da rete, ma l’arbitro De Bleeckere glissa commettendo un errore evidente.

E’ davvero una pessima Svezia quella che si vede al Neu Tivoli di Innsbruck, incapace di portare una reale pressione offensiva o di rendersi pericolosa: Elmander corre molto ma non riesce mai ad incidere in una posizione che non è la sua, così come neppure Kallstrom (subentrare nella ripresa per Daniel Andersson) riesce a dare qualità al gioco della squadra. La Russia non sempre è precisa in difesa, ma riesce comunque a cavarsela in qualche modo.

Nel finale, poi, la Russia ha grandissime occasioni per colpire in contropiede: all’80’ Zyrianov parte da solo tagliando verso il centro e calciando dal limite dell’area, Hansson devia con il tacco e la palla va a sbattere sul palo, il secondo della partita della Russia. Sulla ribattuta arriva Arshavin che leggermente defilato sulla sinistra crossa morbido per Saenko, che sul secondo palo e liberissimo ma manca clamorosamente l’incornata vincente, mandando larghissimo fino a dove è piazzato lo stesso Arshavin, il quale non può giocare il pallone in quanto è in offside.

All’82’ è una grande apertura di Arshavin a tagliare dalla destra ad aprire un ottimo contropiede per il liberissimo Saenko che entra in area di rigore, fa collassare su di sé la difesa e tocca verso al centro ma troppo arretrato per Pavlyuchenko, che così perde l’equilibrio e sciupa la grande chance mandando largo il suo tiro.

La Russia rischia un po’ non chiudendo il match e sprecando di tutto, come all’89’ quando un brutto errore di Mellberg regala palla a Zyrianov, il quale lancia subito per Arshavin che è solo davanti alla porta con la possibilità di toccare al centro per il liberissimo Pavlyuchenko, ma la stella dello Zenit San Pietroburgo decide di fare tutto da solo e Isaksson riesce a chiudere la porta in uscita.

La Russia potrebbe dilagare, ma in questo finale Arshavin appare poco lucido e non riesce a suggellare una grande partita con il gol della doppietta, ma ciò non toglie meriti alla sua prova. La squadra di Guus Hiddink ottiene quindi l’accesso ai quarti di finale e adesso affronterà l’Olanda, in un match sulla carta impossibile per i russi, che però devono avere la consapevolezza che giocando in questo modo potranno pure giocarsi le proprie carte.

Viene eliminata invece la Svezia, che in tutti questi Europei non ha mai lasciato una sensazione positiva e che merita quindi di non accedere a questi quarti di finale.


Russia-Svezia 2-0

Russia (4-2-3-1): Akinfeev 6,5 – Anyukov 7,5 Ignashevich 6,5 Kolodin 6 Zhirkov 8 – Semak 6,5 Semshov 6,5 – Zyrianov 7,5 Arshavin 7 Bilyaletdinov 6 (66’ Saenko 5) – Pavlyuchenko 7 (90’ Bystrov sv)

In panchina: Gabulov, Malafeev, Vasili Berezutski, Yanbaev, Aleksei Berezutski, Adamov, Torbinski, Ivanov, Shirokov, Sychev
Commissario tecnico: Guus Hiddink 7,5

Svezia (4-4-2): Isaksson 6 – Stoor 5 Mellberg 5 Hansson 4 Nilsson 5 – Elmander 5 Andersson 3 (55’ Kallstrom 5) Svensson 5,5 Ljungberg 4 – Henrik Larsson 5 Ibrahimovic 3

In panchina: Shaaban, Wiland, Linderoth, Alexandersson, Majstorovic, Granqvist, Sebastian Larsson, Rosenberg, Dorsin
Commissario tecnico: Lars Lagerback 2

Arbitro: Frank De Bleeckere (Belgio) 5

Gol: 24’ Pavlyuchenko, 50’ Arshavin
Ammoniti: Kolodin, Semak, Arshavin (R), Isaksson, Elmander (S)

Nessun commento: