domenica 8 giugno 2008

Il Portogallo trova Pepe in attacco e sconfigge una tignosa Turchia

La squadra di Scolari gioca un buon secondo tempo e merita il 2-0 per tutte le occasioni create



La seconda partita degli Europei 2008 ci fa capire come la Grecia abbia fatto scuola: Fatih Terim, infatti, si rifà alle tattiche di Otto Rehhagel per impostare tatticamente la propria Turchia, ben conscio che questo tipo di gioco ha fatto impazzire il Portogallo per tre volte negli ultimi quattro anni, due volte negli ultimi Europei e una volta in amichevole a qualche mese di Austria e Svizzera 2008, tra l’altro tutti e tre match giocati in terra lusitana. Questa volta, però, giocare molto chiusi contro il Portogallo, pressare molto la manovra a volte lenta della squadra di Felipe Scolari e provare a pungere in contropiede ha funzionato bene soltanto in alcune fasi di gioco, visto che il Portogallo ha trovato delle accelerazioni fulminee che non aveva 4 anni fa e che non era riuscito a trovare nella succitata amichevole. Nonostante ciò, però, la tattica della Turchia dava quasi l’impressione di avere successo, perché la squadra di Terim riusciva a ripartire sempre in modo pericoloso, spesso in parità numerica, ma non ha trovato le giuste giocate nelle punte negli ultimi mesi, con i vari Erding, Nihat e Tuncay troppo sacrificati nel lavoro di copertura per essere lucidi e brillanti in fase di conclusione. E allora vince chi attacca, anche se non sempre il Portogallo lo ha fatto in maniera lucida e lineare: il primo tempo dei portoghesi è stato di una lentezza a tratti stucchevole, mentre nella ripresa è salito in cattedra un Deco a livelli mai visti in questi ultimi due anni, con il centrocampista del Barcellona che s’è espresso con una qualità e continuità tipica del suo gioco ma che sembrava essersi persa nell’involuzione di prestazioni avuta in questo lasso di tempo dal quasi 31enne. A permettere a Deco di esprimersi ad alti livelli è stata anche una variazione tattica voluta da Scolari a centrocampo, che ha variato il suo 4-3-3 nel “vecchio” 4-2-3-1, con la conseguente scelta di scambiare di posizione i due esterni e permettere a Cristiano Ronaldo di attaccare sul versante debole della difesa turca, fattore che ha finito per dissestare l’apparato difensivo dell’Imperatore Terim.

Il Portogallo si presenta in formazione tipo, con il 4-3-3 che vede Joao Moutinho preferito al più difensivo Miguel Veloso come interno destro di centrocampo e Cristiano Ronaldo e Simao a puntare sulle due corsie, assistendo il centravanti Nuno Gomes. Dall’altra parte, invece, la Turchia presenta qualche novità, visto che Terim opta per spostare un centrocampista dinamico ma con buona propensione offensiva come Hamit Altintop (chiamato Altimpopp per quasi tutto il primo tempo in qualche telecronaca, con una pronuncia davvero delirante) in posizione di terzino destro, puntando a centrocampo sul dinamismo di Colin Kazim-Richards, ex centrocampista offensivo dello Sheffield United che però in Turchia è noto come Kazim-Kazim.

L’inizio del Portogallo sembra promettente perché la squadra di Scolari infiamma subito la partita spingendo fortissimo sulle due corsie laterali, in particolare sulla destra dove Bosingwa fa l’ala aggiunta e si sovrappone sempre a Cristiano Ronaldo, il quale è controllato in modo attento e anche rude dai difensori turchi, in particolare Servet Cetin si esibisce in qualche intervento da codice rosso. Questo atteggiamento subito molto offensivo sulle corsie costringe Fatih Terim a mutare il proprio 4-3-3, chiedendo sempre alle punte un grande lavoro di sacrificio in pressing ma schiacciando Tuncay Sanli sulla corsia di sinistra, creando in maniera definitiva un vero 4-4-2. Il Portogallo però tiene questi ritmi alti per poco più di 5 minuti, poi succede che Bosingwa si schiaccia molto in difesa e si vede poco in avanti, che Cristiano Ronaldo comincia ad essere chiuso bene dal bravo Hakan Balta e che la manovra dei lusitani diventa lentissima, con la Turchia che può chiudere molto bene gli spazi, che pressa in maniera forsennata e spesso costringe gli avversari a forzare il passaggio e poi crea delle buone ripartenze in contropiede.

Al 17’ arriva il primo tiro della partita, con Pepe che si inserisce in area su cross di Simao (dopo un corner battuto corto) e segna, ma tutto viene annullato dall’ottima chiamata del guardalinee che vede l’offside del difensore. Pepe, però, avrà modo di rifarsi.

Al 20’ vengono evidenziati tutti i limiti di Ricardo: punizione dal limite dell’area battuta da Nihat, la barriera si apre e il tiro non irresistibile viene deviato, il pallone va via lento ma Ricardo sembra rincorrere un millepiedi e quasi arriverebbe a farsi infilare da quel tiraccio dell’attaccante del Villarreal, se non fosse che il pallone era diretto verso il fondo uscendo di poco.

Dopo una partenza importante, nella fase centrale del primo tempo Cristiano Ronaldo sembra sparire un po’ dal match, imbrigliato benissimo dalla morsa dei difensori turchi, così il Portogallo non trova più spiragli sulla destra e punta sulla corsia mancina, dove in effetti Hamit Altintop mostra qualche difficoltà ma dove Simao non riesce ad accendersi più di tanto: il Portogallo arriva ad avere il 67% del possesso di palla (ovvero, poco più del doppio rispetto al possesso turco) ma quello della Selecçao è un possesso a dir poco sterile. Oltretutto, il pallone finisce per essere spesso scaricato verso il portiere Ricardo, il quale però è davvero inguardabile nei rinvii di piede, svirgolando tutto quello che passa davanti: una Nazionale di alto livello non può certo avere un portiere così pessimo come quello che milita in Spagna nel Betis Siviglia. Nella regia del Portogallo si nota già come Deco sia decisamente più vivo di Joao Moutinho, il quale si nasconde troppo dal match e non dà alcun impatto alla manovra troppo lenta e lineare della Selecçao. Oltretutto, Nuno Gomes sembra quasi assente dalla partita in questi primi 30 minuti.

Nell’ultimo quarto d’ora Cristiano Ronaldo riesce a scuotersi ed è significativa per il prosieguo della partita l’azione del 30’ minuto, quando la stella del Manchester United per la prima volta nel match taglia verso il centro, fa fuori di forza un avversario e la difesa sembra aprirsi ma il portoghese ha troppa fretta nel concludere da fuori e strozza il tiro, mandandolo lentamente largo.

La Turchia crea buoni spazi in contropiede, ma le proprie punte non riescono a sfruttarlo a dovere perché Nihat ed Erding spendono troppe energie nel rincorrere gli avversari e non hanno la brillantezza necessaria per fare male in avanti, nonostante di chance potenziali ce ne siano anche a buon numero. Il finale di gara, però, è tutto del Portogallo che torna a premere fortissimo, mandando in netta difficoltà la difesa della Turchia che in qualche modo riesce a reggere.

Al 37’ una punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore viene battuta con potenza da Cristiano Ronaldo, il pallone rimbalza a terra in area di rigore senza che nessuno tocchi e scorre prendendo velocità e battendo il portiere Volkan, andando però a sbattere sul palo. Volkan in questo caso appare troppo fermo e parte in ritardo nel tuffo, anche se poi è bravo nel deviare in qualche modo il pallone con la punta delle dita e deviarlo sul palo.

Nonostante il buon momento, le occasioni del Portogallo in questo primo tempo arrivano quasi sempre da calcio piazzato: al 40’ un corner da sinistra viene deviato con la nuca da Nuno Gomes, la palla scorre ed esce sul secondo palo non prima di aver dato qualche brivido alla difesa della Turchia.

In avvio di ripresa Terim toglie uno spento Erding per inserire Sabri Sarioglu, che a sorpresa non va a piazzarsi nel suo ruolo di terzino destro per consentire ad Hamit Altintop di tornare a centrocampo, ma il giocatore del Galatasaray si piazza come interno destro a centrocampo in un 4-3-3 che torna più vicino al modulo tipo della Turchia, con Kazim-Richards e Tuncay che alzano la propria posizione, pur essendo sempre molto attivi in fase difensiva e di pressing.

La difesa della Turchia non appare più sicura e al 50’ il Portogallo ha una grandissima occasione: tutto nasce da una terribile dormita di Gokhan Zan in fase di palleggio difensivo al limite dell’area di rigore, con il centrale del Fenerbahce che si fa prendere il tempo da Simao e poi decide di abbatterlo con un tackle senza senso, l’azione continua per il vantaggio (anche se il difensore verrà successivamente ammonito) perché Nuno Gomes si avventa sul pallone e calcia con un grande esterno destro che non ha fortuna, in quanto batte Volkan ma va a sbattere sul palo e poi rimbalza in campo, salvando ancora la Turchia. Bell’inserimento di Nuno Gomes, che in questo modo quantifica in maniera visibile una fase di gioco in cui la sua prestazione era in decisa crescita.

Il Portogallo preme molto anche in questo avvio di ripresa ma lo fa a ritmi alterni, con Cristiano Ronaldo che è ormai stabilmente largo sulla sinistra per sfruttare le evidenti difficoltà di Hamit Altintop, completamente disabituato al ruolo di terzino. Nella ripresa, però, i contropiede della Turchia diventano ancora più insidiosi, in quanto la squadra di Terim riesce spesso a ripartire in situazione di parità numerica, anche se continua a mancare l’incisività offensiva per sfruttare queste situazioni favorevoli. Importante e buono l’apporto di Colin Kazim-Richards sulla fascia destra, sempre molto bravo a mettere in difficoltà Paulo Ferreira.

Adesso il Portogallo spinge sempre sulla con Cristiano Ronaldo che al 56’ riesce ad andare via ad Hamit Altintop, entra in area e calcia con il piatto destro facendo passare il pallone tra le gambe di Emre Asik (entrato da un minuto al posto dell’infortunato Gokhan Zan) e cercando il secondo palo, ma Volkan è nell’abbrancare palla e bloccarla.

Ormai la Selecçao è diventata arrembante: al 58’ Joao Moutinho riprende una respinta difensiva e prova la botta da fuori, mandando il pallone alto ma non di molto.

Per far saltare in aria gli ingranaggi difensivi della Turchia ci vuole un colpo a sorpresa e al 61’ lo prova Pepe che va a sganciarsi in avanti per inserirsi centralmente, scambia con Nuno Gomes che gli ritorna un gran pallone di prima permettendogli di infilarsi tra le maglie dei difensori centrali avversari, Emre Asik cerca l’intervento alla disperata ma finisce per deviare in maniera netta il tiro di Pepe, rendendolo imparabile per Volkan. Finalizzazione un po’ fortunosa ma grande azione di Pepe, che evidentemente si sentiva in palla visto che nel primo tempo s’era visto annullare un gol, rifacendosi con gli interessi nella ripresa e realizzando l’1-0.

La Turchia non riesce a rispondere e allora il Portogallo al 65’ va ancora sulla sinistra con un gran cambio di gioco di Deco che trova Cristiano Ronaldo, il quale crossa a rientrare da fermo e trova una marcatura totalmente sbagliata di Servet Cetin, il quale rimane fermo alle spalle di Nuno Gomes che può colpire bene e in maniera precisa di testa, battendo Volkan ma trovando ancora la traversa a negarli la gioia del gol. E’ il secondo legno centrato dalla punta del Benfica, il terzo della partita per il Portogallo.

Nuno Gomes gioca benissimo in questa ripresa, ma Scolari a sorpresa opta per sostituirlo al 68’ minuto per l’ingresso di Nani, il quale va ad occupare la corsia destra, spostando nuovamente Simao su quella mancina e accentrando Cristiano Ronaldo in posizione di centravanti.

La Turchia appare scossa anche sul piano psicologico oltre che su quello fisico dopo aver pressato in quel modo per tutta la partita, fatica a creare gioco e non accelera più.

Al 76’ Terim prova il tutto per tutto, tornando ad un 4-4-2 più offensivo con l’uscita di Hamit Altintop e l’innesto di Semih Senturk, il quale fa la seconda punta con Sabri che si sposta nel ruolo di terzino destro.

L’unica occasione per il pareggio arriva all’82’ quando su corner da destra Nani si perde malamente la marcatura di Emre Asik, il quale però vede il pallone spuntare soltanto all’ultimo momento e non trova il riflesso giusto per colpire bene di testa da posizione molto centrale, mandando così il pallone sul fondo.

La Turchia non ne ha più e al 93’ il Portogallo trova anche il raddoppio in contropiede a campo aperto: Cristiano Ronaldo da sinistra taglia per la percussione centrale di Joao Moutinho, il quale si gira su sé stesso e poi è altruista perché serve Raul Meireles (il quale era subentrato nel finale per Simao) che a porta semivuota trova l’appoggio vincente per la rete del 2-0.

Il Portogallo inizia gli Europei con un buon risultato ma deve assolutamente registrare qualcosa se vuole imporsi tra i top team in questa competizione. Di certo, la sfida di mercoledì pomeriggio contro la Repubblica Ceca diventa ghiotta per chiudere i conti qualificazione.

La Turchia invece gioca una buona partita ma non combina proprio nulla in attacco, vanificando così il buon lavoro fatto a centrocampo (ottimo in particolare Mehmet Aurelio nel dare equilibrio alla squadra). Adesso per la squadra di Terim la sfida contro la Svizzera sa tanto di ultima chiamata.


Portogallo-Turchia 2-0

Portogallo (4-3-3): Ricardo 5 – Bosingwa 6 Pepe 7,5 Ricardo Carvalho 6,5 Paulo Ferreira 5,5 – Joao Moutinho 5 Petit 6 Deco 8,5 (92’ Fernando Meira sv) – Cristiano Ronaldo 6,5 Nuno Gomes 6,5 (68’ Nani 5) Simao 5,5 (82’ Raul Meireles 6,5)

In panchina: Rui Patricio, Bruno Alves, Hugo Almeida, Miguel, Jorge Ribeiro, Quaresma, Miguel Veloso, Postiga
Commissario tecnico: Luiz Felipe Scolari 6,5

Turchia (4-4-2): Volkan 6 – Hamit Altintop 5 (76’ Semih Senturk sv) Gokhan Zan 5,5 (55’ Emre Asik 6) Servet Cetin 5 Hakan Balta 6,5 – Kazim-Richards 6,5 Mehmet Aurelio 7 Emre Belozoglu 6 Tuncay 5 – Erding 5 (46’ Sabri Sarioglu 6) Nihat 5

In panchina: Rustu, Tolga, Mehmet Topal, Gokdeniz, Tumer, Emre Gungor, Arda Turan, Ugur Boral, Ayhan
Commissario tecnico: Fatih Terim 6

Arbitro: Herbert Fandel (Germania) 6

Gol: 61’ Pepe, 93’ Raul Meireles
Ammoniti: Gokhan Zan, Sabri Sarioglu (T)

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